La Nazionale Italiana Sicurezza sul Lavoro si sta impegnando a sostenere il Comitato Fair Play del CONI nel promuovere una transizione etica oltre quella digitale e ecologica, sottolineando il ruolo educativo e formativo della persona dello sport.
Il tema del rispetto, della correttezza e del fair play è più importante che mai in un’epoca in cui la collettività ha subito le conseguenze di eventi naturali e pandemie, causate in parte da una cultura etica insufficiente. La storia ci ha insegnato che la cultura del rispetto è l’elemento cardine per la soluzione dei problemi del mondo, compreso il degrado ambientale.
Il Comitato Nazionale Italiano Fair Play presieduto da Ruggero Alcanterini si pone come parte attiva e trainante in un movimento che conta rispettivamente 42 e 120 paesi associati, collegati a governi e comitati olimpici, attraverso il COE e il CIO. L’idea di una transizione etica non solo nazionale, ma continentale ed universale, sta prendendo sempre più forza. Nonostante l’adesione a principi etici sia stata promossa a partire dal XIX secolo, tramite il mondo dello sport, ad oggi permangono ancora anomalie controproducenti.
È quindi necessario un cambiamento di mentalità e una missione educativa per creare una diversa qualità della vita, puntando sui valori sociali, sul diritto alla salute ed alla cultura, considerando lo sport come straordinaria opportunità di condivisione ed unione d’intenti. In questo la Nazionale Italiana Sicurezza sul Lavoro ha intenzione di giocare il proprio ruolo insieme al Comitato Fair Play.
La transizione digitale e la sfida della transizione ecologica rappresentano il futuro, ma senza la premessa o la contestualità di un adeguato cambio di mentalità e di passo, rischiamo di perderlo. È quindi importante agire con energia positiva, creativa e di coraggio per agire e cambiare mentalità attraverso la transizione etica, finalizzata ad una diversa qualità della vita attraverso una visione umana e non solo tecnica.